Comunicato Stampa: perché il Progetto “Comiso Centro Sicuro” è sbagliato e non risolve alcun problema di sicurezza

Dopo l’ennesimo episodio di violenza in centro l’Amministrazione Schembari, trionfante, ammette la propria incapacità di risolvere il problema e lo trasferisce ai privati cittadini in cambio di uno sconto sulla TOSAP. E’ la resa dello Stato.

L’amministrazione Schembari annuncia alla città una soluzione al problema della sicurezza nel centro storico che è il simbolo della propria azione amministrativa in questi 5 anni: chiacchiere e resa incondizionata di fronte ai problemi.

La montagna non è riuscita neppure a partorire il proverbiale topolino. Di fronte all’ennesimo episodio di violenza nel centro storico, l’Amministrazione Schembari ha annunciato una rivoluzionaria soluzione raccontando alla città il progetto “Comiso CENTRO SICURO”.

Le solite chiacchiere e promesse elettorali travestite da soluzione originale a un problema ormai strutturale che una unica certezza trasferiscono ai cittadini comisani: lo Stato si è arreso al pericolo di episodi di violenza che contribuiscono a desertificare le attività commerciali nel centro comisano e ha deciso di demandare l’ordine pubblico ai privati in cambio di uno sconticino sulla Tosap. Una dichiarazione inaudita di resa e di incapacità.

Intanto stiamo parlando di una mera promessa elettorale: gli sconti mirati sulle tasse non si possono applicare a parole o firmando un protocollo, devono essere supportati da atti consiliari, essendo il consiglio comunale l’organo che decide sui tributi locali. Nessun consiglio comunale ovviamente è stato convocato, nessun atto è stato sottoposto alla commissione competente e fino alle elezioni il consiglio può ormai deliberare solo su atti indifferibili e urgenti. Quindi se ne parlerà in futuro.

Poi la stessa soluzione è sbagliata: i servizi di vigilanza privata non hanno il potere di intervenire in piazza o per le vie cittadine del centro, non possono fermare nessuno in presenza di reati o minacce. Possono solo allertare le forze dell’ordine e segnalare quanto accade. Quindi il “progetto” può soltanto garantire in qualche modo la sicurezza all’interno dei locali, che non è certo il luogo in cui nascono gli episodi di violenza, e assicurare un minimo di deterrenza, altro che ordine pubblico assicurato. E se nasce un problema lontano dai locali che hanno adottato la vigilanza che facciamo? Lasciamo i cittadini al loro destino? Ma davvero è questo il modo di governare una città?

Perché invece non si utilizza lo strumento di cui il Comune può concretamente disporre, ovvero la Polizia Municipale? Perché non istituire turni aggiuntivi per coprire le ore critiche e garantire presidi permanenti nelle piazze di Comiso e Pedalino? Anche in questo caso ci sarebbe un costo per l’Ente, ma la deterrenza sarebbe decisamente più efficace, le possibilità di intervento più efficaci e i costi per assicurare l’ordine pubblico sarebbero interamente a carico di chi li deve sostenere: lo Stato.

Comiso, 10 maggio 2023

Il capogruppo consiliare

della Lista Spiga

Gaetano Gaglio

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