Dopo presentazioni in pompa magna e dichiarazioni di grande attenzione il silenzio è sceso su un progetto in cui abbiamo sempre creduto e che poteva essere decisivo nella sana lotta al fenomeno del randagismo. Che fine ha fatto Zero Cani in Canile a Comiso? Presentata interrogazione consiliare.
Ad Aprile del 2018 il Consiglio Comunale di Comiso, su una meritoria e lungimirante segnalazione dell’Anpana di Comiso e Pedalino e su mia proposta, sottoscritta da tutti i consiglieri comunali presenti, tra cui tra gli altri gli attuali Sindaco Maria Rita Schembari, Vice Sindaco Roberto Cassibba, Assessore alle Politiche di salvaguardia degli animali e lotta al randagismo Dante Di Trapani, Presidente del Consiglio Salvatore Romano, aderiva al progetto “Zero Cani in Canile”.
Si trattava di un ambizioso e riuscitissimo progetto pilota che da Vieste, grazie alla bravura e tenacia della dott.ssa Francesca Toto, era stato replicato in altre realtà urbane ed era diventato un simbolo della lotta al randagismo a costi ridotti e con la massima efficienza. Il segreto del progetto è una strategia che passa per la realizzazione di reti virtuose tra enti locali, cittadini, volontari, Asp, associazioni di categoria e imprese che sostituiscano il sistema del ricovero dei randagi in canili con uno basato su stalli privati gratuiti o incentivati in servizi.
Con l’insediamento dell’Amministrazione Schembari il progetto è andato avanti con la costituzione di una task force per la messa in rete dei soggetti interessati, un appuntamento di divulgazione al liceo Carducci di Comiso, un paio di microchip day e una presentazione in grande stile nell’Aprile 2019 al Museo Civico di Storia Naturale.
Poi non abbiamo più avuto notizie, se non le ripetute rassicurazioni di Amministrazione e maggioranza che non serviva incrementare le risorse per la lotta al randagismo, anzi, il Progetto avrebbe assicurato grandi risparmi di spesa a fronte di ottimi risultati. E tanto ne erano convinti che tutti gli emendamenti della minoranza tesi ad aumentare le risorse destinate a tale problematica sono stati sistematicamente bocciati. Grazie a Zero Cani in Canile, ci hanno spiegato.
I mesi però passano, e di reti sotto l’egida di Zero Cani in Canile tra imprese, cittadini, volontari e associazioni di categoria per creare stalli privati gratuiti e sottrarre i “detenuti” ai canili noi non ne abbiamo viste. Di incentivi legati al progetto Zero Cani in Canile non se ne è mai parlato. Di azioni progettuali all’orizzonte non si sa nulla. Di atti e interventi ufficiali della Task force non abbiamo trovato traccia.
Per conoscere lo stato di fatto del progetto ho presentato una interrogazione consiliare e nei prossimi giorni proporrò la costituzione di una apposita commissione consiliare che possa supportare l’amministrazione e gli uffici nello stimolare, proporre e monitorare azioni volte alla tutela del benessere animale nella nostra città. A partire dalla concreta ed effettiva realizzazione del Progetto “Zero Cani in Canile”.
Comiso, 07 febbraio 2020
Il consigliere Comunale di
Articolo Uno – Lista Spiga
Gaetano Gaglio