LA VI Commissione ha inviato all’Assemblea regionale un disegno di legge che stravolge la legge 15 del 2022 peggiorandola e rischiando di rovinare i Comuni e di ridurre i cani randagi a “problema” da risolvere e non più esseri viventi cui assicurare un’esistenza dignitosa e soddisfacente.
Il Disegno di legge che nelle prossime settimane, se non riusciamo a fermarlo prima, sarà all’esame dell’Assemblea Regionale, è quanto di più lontano possa esserci dalla civiltà e segna un arretramento senza precedenti della cultura del benessere animale che deve caratterizzare la lotta al fenomeno del randagismo.
La VI Commissione Legislativa ha elaborato un testo che esplicitamente elimina il supporto delle associazioni di volontari, che in questi anni hanno letteralmente “salvato” i Comuni supportandoli e a volte persino sostituendosi, soprattutto nel campo della ricerca di adozioni, nella gestione del fenomeno. La soluzione prospettata diventa il mercato dei canili privati, per i quali si eliminano tutti i paletti di trasparenza e di servizi minimi a tutela della salute dei cani ospitati mentre, per ridurre i costi, si impone la follia di un orizzonte di tre anni oltre i quali i Comuni non devono più sostenere il mantenimento dei PROPRI cani. Come se mantenere un cane di nostra proprietà fosse un problema finanziario e basta e si potesse risolvere semplicemente fissando un termine. Ad esempio mettiamo una legge che dice: se tuo figlio non trova lavoro entro i 30 anni non gli dai più da mangiare. Possibile? Si, questo sono riusciti a partorire.
Di seguito le criticità più clamorose di un provvedimento da bloccare prima che i danni diventino concreti, cioè subito!
- eliminato il dovere della Regione di garantire la presenza di rifugi sanitari pubblici almeno uno ogni 500 mila abitanti garantendo in ciascun capoluogo di libero Consorzio comunale e Città metropolitana la presenza di almeno una struttura. Eliminati anche i fondi per realizzarli;
- Eliminati i partenariati e le convenzioni con le associazioni animaliste di volontari per la lotta al randagismo, ora sostituite con soggetti privati. Ai volontari cui spettava al massimo un rimborso spese si sostituiscono i privati che dovranno essere remunerati. Con quali risorse se i Comuni sono già al collasso?
- Eliminate le previsioni sul prelievo dei gatti vaganti, evidentemente considerati randagi di serie B e quindi non più un problema;
- Eliminato il termine di 60 giorni entro cui si doveva procedere ad affido, adozione e reimmissione dei cani prelevati. Adesso si può operare quando c’è tempo, se si trova il tempo per farlo.
- Eliminata la Banca Dati regionale del DNA, misura che mirava a individuare i randagi frutto di abbandono dopo cucciolate di cani padronali;
- Eliminate le case famigla per cani, una delle modalità con cui i Comuni usufruivano del supporto dei volontari per gli stalli temporanei in attesa di adozioni risparmiando notevolmente sui costi da trasferimento in canile;
- Eliminato l’obbligo di un addetto all’accudimento di animali e pulizia ogni 80 cani, di presenza di schede informative nei box, di apertura in tutti i giorni della settimana per favorire le adozioni. Quando le strutture si affidavano ai volontari era necessario un minimo di addetti da rispettare, ora che si apre al mercato privato i paletti minimi per magia spariscono;
- Eliminato l’obbligo di presenza di un assistente veterinario e di reperibilità notturna e festiva nei rifugi sanitari. Se troviamo un cane nel weekend lo possiamo dare al Sindaco del nostro Comune a questo punto;
- Eliminata la possibilità di affidare il randagio a chi lo ha segnalato se disponibile. Si va direttamente al canile, con buona pace dei Comuni che ricorrevano a questa misura per non morire soffocati dai costi;
- La procedura abituale passa dalla reimmissione sul territorio, come era prima, al trasferimento in canile, che adesso è diventato la soluzione al problema;
- Dopo tre anni non si paga più il mantenimento dei cani prelevati e mandati in canile. O vengono adottati o meglio che imparino a vivere senza mangiare e bere.
- In caso di cani aggressivi viene eliminato il recupero comportamentale. Il cane sarà detenuto in canile fino alla morte.
Un disegno di legge chiaramente che mira ad ELIMINARE i cani randagi chiudendoli in canili, privati ovviamente, per tre anni e poi addio. Benvenuti nel ritorno alla barbarie.
La Lista Spiga ringrazia le Associazioni animaliste e di volontariato con cui condividiamo questa battaglia di civiltà e il deputato regionale Onorevole Nello Dipasquale che ci ha fornito il Disegno di Legge e che ci sta aiutando nella lotta al provvedimento. Abbiamo presentato una mozione al consiglio comunale di Comiso perchè anche l’Amministrazione Comunale si adoperi in tutti i modi possibili per impedire queste modifiche alla legge regionale 15 del 2022.