Lo scempio è compiuto. L’asilo Don Bosco non ha più i suoi alberi

Per due volte avevamo evitato un delitto contro la città presidiando l’area dei lavori. Questa volta hanno evitato con cura di farcelo sapere … e quasi come dei ladri, alle prime ore del mattino, hanno cominciato a tagliare. Quando sono arrivato sul posto era ormai tardi, gran parte del danno era stato fatto e non si poteva più impedire.

Non ho trovato alcun amministratore, solo la polizia e i vigili urbani, presenti a dimostrazione che l’Amministrazione sapeva e nulla ha detto ai cittadini e ai consiglieri comunali che pure avevano chiesto e ottenuto la garanzia che avrebbero avuto contezza della data per il taglio, dopo che non ci avevano consentito di assistere all’interlocuzione dello scorso 6 novembre quando per la seconda volta avevamo presidiato la scuola.

 

Gli operai della ditta incaricata, e ora  chiederemo di sapere perchè non ha provveduto il personale del Comune, dentro e fuori il perimetro dell’asilo, quindi qualcuno li ha autorizzati, hanno proceduto velocemente, ma con probabili danni alla recinzione, di cui chiederemo conto e ragione in una immediata interrogazione consiliare, a togliere di mezzo gli alberi trentennali che avevano resistito a tutto, sentenze comprese, ma che non sono sopravvissuti alla sordità di chi ci amministra oggi.

 

 

In questa vicenda che lascia ferite profonde, resta il mio rispetto per Manuela Pepi, l’unica rappresentante dell’amministrazione in carica che nel bene e nel male ho visto impegnata a cercare di fare qualcosa e interessarsi o quantomeno provare a trovare una via. Alla sua buona fede ho creduto e continuo a credere.

Resta, profondo, il rammarico per la sordità rispetto alla soluzione (la trovate qui) che avevamo portato pure in consiglio comunale e che, inutilmente, discuteremo lunedì, dato che la maggioranza non ha ritenuto opportuno farlo quando si doveva.

Resta infine, malinconica e rabbiosa, la convinzione che con un sindaco coraggioso e di personalità ad amministrarci questo non sarebbe successo. Non c’è bisogno di scomodare lo storico Craxi che schierò i carabinieri a Sigonella per fermare gli americani, Io me lo ricordo, ad esempio, Filippo Spataro accanto a me ad impedire fisicamente lo smantellamento dei binari della nostra stazione. Inevitabile, dicevano. Tutto inutile, dicevano. Ma i binari non li smantellarono.

E ditemi se qualcuno di voi pensa sinceramente che con Filippo Spataro, e prima con Pippo Digiacomo o Salvo Zago, e oggi a Modica con Ignazio Abbate, o a Ragusa con Peppe Cassì, o a Ispica con Pierenzo Muraglie e potrei continuare con tutti i sindaci della provincia senza distinzione di colore politico o schieramento, questo schifo sarebbe accaduto nell’assenza di fascia tricolore o primi cittadini a fermare le motoseghe.

Io ci ho riflettuto dolorosamente, vi prego di farlo anche voi. E non credo che, nel vostro animo, arriverete a conclusioni diverse.

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