Taglio degli alberi Don Bosco: la soluzione che può impedirlo

Ecco la mozione che abbiamo presentato e che contiene una soluzione per impedire il taglio degli alberi dell’Asilo Don Bosco.

L’abbiamo presentata in consiglio comunale, dove la maggioranza si è rifiutata persino di discuterla, e consegnata all’Amministrazione Comunale. Nonostante il percorso descritto fosse stato concordato con i nostri legali, l’Amministrazione ci ha comunicato che nutre forti perplessità e non utilizzerà questa via. Speriamo che almeno abbia soluzioni alternative. Il 2 Novembre la ditta incaricata di eseguire la sentenza del Giudice di Pace di Ragusa si presenterà sul sito per procedere ad uccidere gli alberi piantati quasi 30 anni fa.

Il Testo della Mozione contenente la soluzione proposta

Mozione di indirizzo avente ad oggetto la dichiarazione di uso pubblico delle aree adiacenti l’asilo Don Bosco, distinti in catasto al foglio 78, particella 1106, 280 e 281

I sottoscritti consiglieri comunali, premesso

– che da oltre 35 anni l’edificio sito in via Roma è destinato ad asilo;

– che da oltre 20 anni le aree limitrofe, poste su area di proprietà di Schembari Giuseppa, sono state utilizzate da chiunque quali aree di parcheggio a servizio dell’opera pubblica Asilo San Giovanni Bosco, ivi adiacente;

– che il P.R.G. vigente, approvato con D.D.G. Urbanistica n. 179 del 14/11/2017, assegna alle predette aree la destinazione di parcheggio pubblico;

– che tale destinazione era già stata conferita dal precedente PRG e che permane tuttora non essendo intervenute varianti successive alla approvazione del piano, che abbiano interessato le aree in oggetto;

– che la titolare delle aree non ha mai provveduto a porre in essere soluzioni che impedissero a chiunque di utilizzare le dette aree quale parcheggio pubblico a servizio dell’Asilo San Giovanni Bosco;

– che nonostante il sedime di detta area adibita a parcheggio adiacente all’Asilo sia ancora formalmente di proprietà privata della signora Schembari Giuseppa;

– che, tuttavia, le aree in questione sono di uso pubblico atteso che in seguito alla costruzione dell’Asilo, da oltre venti anni l’area in oggetto era di libero uso e destinata a servizio dello stesso da parte dell’intera collettività comisana, perché mai recintata o delimitata dalla proprietaria, che a tutt’oggi non ha posto in essere alcun atto effettivamente impeditivo di tale uso pubblico;

– che la giurisprudenza è concorde nel ritenere che ai fini dell’accertamento dell’uso pubblico di un’area non sono determinanti le risultanze catastali ma la condizione effettiva dell’area stessa, idonea a dimostrare, indipendentemente dalla proprietà privata o pubblica, la sussistenza dei seguenti requisiti:

– utilizzo “jure servitutis pubblicae” da una collettività di persone;

– concreta idoneità del bene a soddisfare esigenze di carattere generale;

– titolo valido ad affermare il diritto di servitù di uso pubblico;

– che nella fattispecie, l’area destinata a parcheggio costituisce servizio oltre che per tutti gli utenti dell’Asilo San Giovanni Bosco, anche di tutti coloro che hanno interessi nella zona ragione per la quale l’area risulta utilizzata senza limiti dalla collettività e soddisfa esigenze di carattere generale, come previsto dai primi due requisiti;

– che, per quanto attiene al terzo requisito, costituisce valido titolo per la costituzione di una servitù di uso pubblico anche la dicatio ad patriam, consistente nel comportamento del proprietario che, seppure non intenzionalmente diretto a dar vita al diritto di uso pubblico,  mette volontariamente un proprio bene a disposizione della collettività dei cittadini, con carattere di continuità, al fine di soddisfare le esigenze si un numero indeterminato di individui, indipendentemente dai motivi per i quali detto comportamento venga tenuto, dalla sua spontaneità e dallo spirito che lo anima;

– che la condotta della proprietaria delle aree di cui trattasi, finalizzata a consentire alla collettività di farne autonomamente uso per la sosta è inequivoca, non avendo la stessa mai provveduto a delimitare l’area o ad impedirne con qualunque mezzo dissuasivo l’uso, ed atta ad esprimere quindi la pacifica volontà di destinare l’area stessa ad uso collettivo di sosta;

– che la dicatio ad patriam produce l’effetto istantaneo della costituzione della servitù di uso pubblico, fermi restando gli ulteriori accertamenti circa l’eventuale decorrenza del termine di usucapione delle aree stesse;

– che, nelle more della verifica della sussistenza dei presupposti per l’acquisizione a mezzo usucapione, o in alternativa dell’acquisto a mezzo espropriazione, dell’area in oggetto, risulta necessario procedere alla dichiarazione di uso pubblico del sedime dell’area destinata a parcheggio, meglio descritta nell’allegata planimetria;

– che a norma del combinato disposto degli articoli 822, 823, 824 e 825 c.c. sono soggetti al regime del demanio pubblico i diritti reali che spettano ai Comuni su beni appartenenti ad altri soggetti, quindi anche le servitù di uso pubblico, con la ulteriore conseguenza, che non solo spetta all’autorità amministrativa la facoltà di procedere alla loro tutela in via amministrativa o giudiziaria, ma anche che non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi;

– che la dichiarazione di servitù ad uso pubblico delle aree destinate a parcheggio, meglio descritte nell’allegata planimetria, determina che le aree stesse risultano soggette alle disposizioni proprie dei beni demaniali, con esenzione quindi dall’obbligo del rispetto delle distanze stabilite dall’art.892 c.c. in tema di piantagioni;

-per tutto quanto esposto

Impegnano

 

la Giunta Comunale, nelle more dell’acquisizione della proprietà, ad adottare con immediatezza, la delibera dichiaratoria dell’uso pubblico dell’area, iscritta in catasto al foglio 78, particelle 1106, 280 e 281, destinata a parcheggio pubblico a servizio dell’Asilo Comunale, adiacente all’asilo stesso costruito su terreno già di proprietà comunale, nello stato di fatto in cui tale area si trova con annesse pertinenze e accessori, come descritta nella planimetria allegata alla presente, in conformità alle previsioni del vigente P.R.G., comunicare immediatamente tale atto alla proprietaria ed all’Ufficiale Giudiziario incaricato dell’esecuzione della sentenza del Giudice di Pace di Ragusa n. 381/17 del Giudice di Pace di Ragusa e a intraprendere tutte le azioni necessarie atte a tutelare il patrimonio dell’Ente.

Comiso, 29/10/2018

I Consiglieri

Gaetano Gaglio

Filippo Spataro

Fabio Fianchino

Luigi Bellassai

Vittorio Ragusa

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