Approvato il rendiconto 2018. Solo 7 mesi di ritardo, commissariamento regionale, 3 milioni di disavanzo, 8 milioni di debiti con i fornitori comunali, spesa del personale sforata rispetto ai limiti di legge e appesantimento dei bilanci futuri fino al 2023. Niente male come regalo di Natale ai Comisani.
Dopo 4 ore di seduta consiliare nel corso della quale la maggioranza inizialmente non è riuscita neppure a garantire il numero legale in aula, il consiglio comunale ha approvato, con il voto contrario di “Lista Spiga – Articolo Uno” e “Movimento 5 Stelle”, il Rendiconto 2018 spalmando i tre milioni di disavanzo nelle annualità 2020, 2021, 2022 e 2023.
A prescindere dalle forzature del regolamento e dai profili di illegittimità della delibera di riparto del disavanzo, che abbiamo prontamente denunciato e messo a verbale della seduta, è con estrema preoccupazione che abbiamo registrato come questo strumento finanziario sia stato portato in consiglio a seguito dell’insediamento del Commissario regionale, avvenimento che a Comiso non si vedeva dalla tragica Amministrazione Alfano.
I sette mesi di ritardo, che seguono i 5 mesi di ritardo nell’approvazione del previsionale 2019-2021, l’intervento della Regione con il commissario, gli ennesimi errori nella documentazione contabile da noi rilevati e corretti in fretta e furia dall’amministrazione, il fatto che questa giunta non sia riuscita a produrre un solo strumento finanziario proprio rispettando i termini di legge e con una documentazione corretta, i gravi ritardi nei pagamenti ai fornitori rilevati dai revisori contabili, la spesa per il personale che sfora i termini della normativa, anche questo certificato dai revisori, sono tutti segnali di grave disattenzione e di assoluta assenza di controllo dei conti da parte di questa Amministrazione in carica. I medesimi segnali che Comiso ha già visto prima del dissesto finanziario patito nel recente passato.
E mentre all’Assessore Pepi riconosciamo l’assunzione delle proprie responsabilità e la schiettezza e serietà nell’ammettere che le misure indicate per il riequilibrio non saranno affatto sufficienti, circostanza che ci preoccupa insieme all’aver appreso che l’ente ha, a dicembre 2018, oltre 8 milioni di debiti commerciali scaduti e non pagati verso fornitori e creditori, alla maggioranza consiliare non possiamo che rimproverare il puerile e infantile tentativo di scaricare il disavanzo sui propri predecessori.
I consiglieri di maggioranza hanno infatti per ben tre volte, a luglio, ottobre e novembre 2018, certificato con atti consiliari, nonostante le perplessità e gli emendamenti correttivi presentati dall’opposizione e tutti puntualmente bocciati, il perfetto stato dei conti ereditati dall’amministrazione precedente. E tutte le volte hanno votato tali atti da soli, con l’astensione o il voto contrario della minoranza. Pentirsene oggi per scaricare sui predecessori colpe solo proprie dà la misura dello stato di confusione che regna in materia finanziaria nello schieramento che governa la nostra città. E su questi temi la confusione è foriera di fallimenti non solo politici, ma ahimè finanziari. Scenario, del resto, a cui tristemente la destra comisana ci ha abituati.
Comiso, 11 dicembre 2019
Il consigliere Comunale di
Articolo Uno – Lista Spiga
Gaetano Gaglio